Geometra 2030: Recupero e riuso degli edifici e delle aree rurali.
Gli edifici rurali tradizionali, segno di una diffusa cultura popolare e materiale, rischiano di essere irreversibilmente cancellati dalla spinta dell’industrializzazione e dall’esigenza di produzione di energia. La loro fragilità rispetto a contesti e interessi diversi ha comportato spesso una difficoltà nel mettere a fuoco un ruolo e un valore condiviso nel territorio. L’incertezza si è spesso tradotta nel degrado, penalizzandone ogni potenzialità di risorsa economica e culturale. L’entrata in vigore della Convenzione Europea di Firenze ha riconosciuto come la costruzione del paesaggio sia l’effetto delle capacità della popolazione locale di percepire ogni giorno il proprio territorio, di cosa considera e riconosce come proprio valore e il perché. La percezione, la comprensione e la valutazione sono alla base di ogni scelta progettuale e decisione di piano. È necessario comprendere per poter proteggere.
La gestione di un rilievo attento dell’esistente è essenziale per fornire informazioni attendibili a decisori e operatori, dalle autorizzazioni agli interventi, alle concessioni di finanziamento. La caratterizzazione aiuta a definire cosa sia importante, cosa abbia significato, in termini di tutela e valorizzazione. Con un’errata percezione dell’esistente anche “un bel progetto” può arrivare a distruggere dei valori insostituibili. Il rischio è che il futuro di questi insediamenti sembra dipendere unicamente da destinazioni di riuso lontane dall’azienda agricola, in una propensione al cambiamento che tenderà ad aumentare per le influenze della globalizzazione. La sfida è quella di rispondere alla comunità nazionale e internazionale che chiede di trovare soluzioni per uno sviluppo rurale sostenibile, dove la gestione di questo patrimonio non sia dominata dal passato, né orientata ai soli aspetti eccezionali. Questo approccio richiede di definire nuove strategie di recupero connesse al riuso dell’architettura rurale, dove i cambiamenti futuri correlati ad una comprensione della vulnerabilità di ogni struttura e alle sue potenzialità di cambiare tengano conto delle caratteristiche locali e regionali, delle diversità insediative, ma anche dei motivi e delle cause di abbandono e conversione.
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